“È necessario alzare la guardia sul pericolo spionaggio da parte della Russia nel nostro Paese e in Europa in generale. Il caso di Viktor Muller Ferreira, la spia russa che si accingeva a iniziare un impiego da stagista presso la CPI, mentre il tribunale internazionale dava avvio alle indagini su presunti crimini di guerra in Ucraina, è un campanello d’allarme da non sottovalutare.
Quella degli agenti tenuti ‘in sonno’, disseminati in Occidente, era una vecchia tattica dell’Unione Sovietica comunista durante la Guerra fredda. Sembrava archiviata con il crollo dell’Urss, ma Putin l’ha ripristinata. In passato ci sono stati altri casi simili e l’Italia non è esonerata dai pericoli rappresentati dall’esistenza di questi agenti russi. A tal proposito, risulta opportuno rafforzare lo scambio di informazioni tra istituzioni a livello nazionale ed europeo.
Sebbene non rappresentino una minaccia diretta, è inoltre da rafforzare il pattugliamento del Mediterraneo, considerata la sua valenza strategica e l’aumento progressivo di navi e sommergibili russi ai confini delle nostre acque territoriali”. Così in una nota, la senatrice Marinella Pacifico (Coraggio Italia, cdx, Gruppo Misto), segretario del Comitato parlamentare Schengen, Europol ed Immigrazione.