La rassegna “Milagro” si sposta nell’incantevole Oasi di Ninfa per
ospitare il 25 luglio alle ore 21.00 Gabriele Lavia
L’ormai nota rassegna pontina “Milagro” ospiterà, il 25 luglio alle ore
21.00, nell’incantevole Oasi dei giardini di Ninfa (a Cisterna di
Latina) una delle figure più rappresentative del Teatro italiano:
Gabriele Lavia.
Un appuntamento da non perdere che vedrà il il famoso attore e regista
cimenterarsi per la prima volta con le favole di Oscar Wilde.
“Gabriele Lavia legge le Favole di Oscar Wilde”, questo il titolo della
pièce” che sarà proposta al pubblico.
La grande voglia di teatro, di
partecipazione e di espressione, richiama l’attenzione del nostro
presente attraverso la genialità di Oscar Wilde.
Lavia affronterà le
favole in una lettura come solo un grande maestro del teatro può
presentare a un pubblico che è rimasto lontano dalle sale teatrali per
troppo tempo. Con sapienza prova a ricercare in queste fiabe, il
pretesto di abbandonarci all’ascolto di storie fantastiche, che alludono
alle contraddizioni di una moralità che condiziona spesso la nostra
vita.
“Il figlio delle stelle” e “Il principe felice” sono le due favole che
Lavia sceglie assecondando uno stile espositivo solo apparentemente
simile al reading.
Quella del maestro è di fatto una vera e propria
interpretazione in cui la forza espressiva sorvola la mera azione di
lettura del testo, diluita questa da un potente solvente recitativo. Il
timbro di Lavia si tinge di diversi registri espressivi, non
accontentandosi di interpretare solo la voce dei personaggi ma
intercettandone anche l’anima.
Alle impennate vocali, rimarcanti stupore
e sdegno, rispondono silenzi e tonalità sommesse, quasi sussurrate, come
se l’attore si rivolgesse ad ognuno di noi separatamente per svelarci
con una certa urgenza, una confidenza su un fatto avvenuto in
quell’istante, annullando così la distanza tra ciò che avvenne e ciò che
è appena avvenuto.
In merito alla pièce il maestro del teatro italiano sottolinea: << La
scelta (le Favole di Oscar Wild) è casuale, come quasi tutto nella mia
vita. Avevo un libro di favole di Oscar Wilde a casa. Sono molto belle
perché non hanno un lieto fine.
In fondo, anche se sono favole scritte
per i bambini, il tema di fondo è sempre lo stesso: la rappresentazione
di un dolore, come quello del suo romanzo più celebre “Il ritratto di
Dorian Gray”.
Di Dorian Gray lui non rappresenta la bellezza ma quando
diventa brutto. Anche i personaggi del teatro di Wilde sono i “Dorian
Gray” diventati mostri, sia quelli maschili, che femminili.
Magari sono
vestiti in maniera elegante e parlano come se fossero persone del “bel
mondo” con quei toni distaccati. In realtà sono il quadro invecchiato di
cui parla Oscar Wilde. È un autore molto importante, un filosofo. Ne ho
scelte due, in quanto sono molto lunghe. “Il principe felice”, in quanto
non si può non farlo, e l’ultima che è “Il figlio delle stelle”.
Wilde
racconta semplicemente di discriminazioni, che non hanno un lieto fine.
II principe felice si spoglia di tutto, si cava gli occhi, gli si spezza
il cuore, vuoi per la stanchezza, vuoi per il dolore, perché il mondo e
pieno di poveri, di gente che soffre, che si sacrifica completamente,
come la rondine che fa da tramite tra lui e gli altri.
Alla fine, Dio
chiede a un angelo di dirgli la cosa più bella che abbia visto sulla
tetra, l’angelo gli racconta della rondine e del principe che si e
spogliato di tutto, Dio ne è contento, e accoglie lassù il cuore del
principe e la rondine morta.
Verrebbe da chiedersi perché Dio, nella sua
infinita giustizia, non ci abbia pensato prima, perché non abbia fatto
sì che i poveri non siano poveri, i ricchi un po’ meno ricchi, e i
malvagi un po’ meno malvagi— non del tutto, ma un po’ meno.
C’è sempre
questa ironia, quest’amarezza, questa laicità della sofferenza. Anche il
figlio delle stelle deve superare tante prove per tornare, finalmente, a
essere come prima, bello perché se sei bello dentro, sei bello fuori- e,
alla fi ne, comunque muore. Diventa un re saggio, ma scompare dopo un
anno di regno, e gli subentra un altro cattivissimo.”
Come sempre prima dello spettacolo si terrà un nuovo appuntamento con
“Effetti Collaterali”, incontri propedeutici tesi alla migliore
comprensione degli spettacoli teatrali.
Commenti, analisi dei testi e
confronti per ristabilire, in modo ravvicinato e critico, la relazione
tra pubblico e Teatro.
L’appuntamento con Effetti collaterali dal
titolo: “La rondine e il cuore di piombo: sulle fiabe di Oscar Wilde”
che vedrà Anna Eugenia Morini dialogare con la storica del teatro e
drammaturga Stefania Bruno si terrà nel Giardino di Ninfa a Cisterna di
Latina alle ore 18:45.
Per info – prevendite e programma Effetti Collaterali: www.milagro.link
392.540.7500 329.206.8078
Costo del biglietto per ogni singolo spettacolo: 20 euro.