Nota dell’assessore all’Urbanistica Marcuzzi: “L’Amministrazione Comunale incentiva gli interventi sul patrimonio immobiliare esistente”.
Nella prossima seduta del Consiglio Comunale che si svolgerà lunedì 31 maggio 2021, l’Amministrazione in carica porterà all’attenzione dell’assise due importanti provvedimenti, che avranno lo scopo di incentivare gli interventi sul patrimonio immobiliare esistente rispetto a quelli di nuova edificazione.
Saranno infatti discusse, e speriamo approvate dall’unanimità dei presenti, due proposte di deliberazione consiliare riguardanti l’aggiornamento quinquennale degli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione previsti dal DPR 380/2001 (Testo Unico Edilizia), ossia quegli importi che i cittadini devono versare nella casse comunali per poter realizzare interventi edilizi di una certa valenza urbanistica.
Oltre ai margini di abbattimento delle tariffe già previsti dalle normative regionali di riferimento, l’Amministrazione ha approfittato della possibilità introdotta dalla recente Legge n. 120 dell’11 settembre 2020 (Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-Legge n. 76 del 16 luglio 2020, cd. “Decreto Semplificazioni”) ed ha ulteriormente ridotto gli importi per gli interventi di demolizione/ricostruzione e di ristrutturazione rispetto ai valori previsti per le nuove edificazioni, con il preciso intento di agevolare progetti di rigenerazione urbana, di decarbonizzazione, di efficientamento energetico, di messa in sicurezza sismica, di contenimento del consumo di suolo, di recupero e riuso degli immobili dismessi o in via di dismissione.
Si punta pertanto a rinnovare e a rigenerare, piuttosto che costruire ex novo.
Nello specifico, per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione, una volta aggiornate le vigenti tariffe previste per la nuova edificazione in base agli indici “ISTAT” (+4,52% per i fabbricati residenziali e +4,30% per quelli produttivi), si è quindi provveduto ad abbattere da un minimo del 60% ad un massimo dell’80% tutti gli importi per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, sia per le demolizioni e ricostruzioni che per le ristrutturazioni.
Per quanto riguarda il costo di costruzione dei nuovi edifici residenziali, una volta adeguato gli indici ISTAT secondo la nuova serie dell’anno 2015, è stato determinato un nuovo costo base notevolmente più basso rispetto a quello attualmente vigente (425,33 €/mq rispetto a 569,87 €/mq).
Sempre per gli edifici residenziali sono previsti abbattimenti del nuovo costo base per gli interventi demolizione e ricostruzione: nella misura del 50% se la ricostruzione avviene nel rispetto del volume preesistente e del 40% se invece sono previsti incrementi di cubatura non superiori al 20% (incrementi superiori si configurano come nuova costruzione e quindi si applica la tariffa piena).
Per i lavori di mera ristrutturazione edilizia, che non prevedono demolizioni e ricostruzioni, la percentuale da applicare al costo documentato delle opere da eseguire viene ridotta dal 20% al 10%, riportandola così al valore vigente prima della dichiarazione del dissesto finanziario del 2011.
Passando agli edifici non residenziali, dove a seguito del dissesto è stata applicata indistintamente la percentuale del 20%, sia per gli interventi di nuova edificazione sia per quelli sugli immobili esistenti (risultando questi ultimi a volte più onerosi degli edifici ex novo, come nel caso di demolizioni e ricostruzioni, dove specialmente il trasposto in discarica incide pesantemente sui costi), sono state previste percentuali che variano da un massimo del 10% ad un minimo del 5%.
In entrambe le proposte di deliberazione si è finalmente provveduto, dopo decenni, a classificare le tariffe in base alle zone urbanistiche effettivamente esistenti nel nostro territorio, adattandole alle denominazioni degli strumenti urbanistici attualmente vigenti, facilitando così anche il lavoro dei professionisti esterni, e comunque dei non addetti ai lavori, che molto spesso si devono confrontare con gli uffici per interpretare le tariffe corrette da applicare: ad esempio per gli ultime varianti urbanistiche al PRG (C2 e Nord Ovest) fino ad oggi si è proceduto in “analogia” con le zone limitrofe o con quelle aventi caratteristiche simili.
È stata, infine, anche redatta e allegata ad entrambe le deliberazioni una planimetria dell’intero territorio comunale con indicazione del limite dei 4 km dalla costa del mare e di 1,5 km dalla sponda del Lago di Fondi, al fine di una corretta e precisa applicazione delle specifiche tariffe previste entro ed oltre il predetto margine.
La riduzione degli oneri di urbanizzazione e dei costi di costruzione, oltre a rendere più accessibili gli interventi di rigenerazione urbana e anche quelli incentivati con il cosiddetto “Sismabonus 110%”, indurrà i cittadini a non realizzare interventi abusivi per risparmiare sui costi comunali delle pratiche edilizie: il motto che si vuole seguire è “pagare tutti, per pagare di meno” .
Pierpaolo Marcuzzi
Assessore all’Urbanistica
Città di Terracina