Un Festival che celebra il cinema italiano e le sue grandi eccellenze, non poteva non ricordare il maestro per antonomasia della cinematografia made in Italy. Federico Fellini ha rappresentato la Settima Arte nel mondo e con i suoi film ha regalato al pubblico di ogni generazione, racconti intrisi di satira e velati di una sottile malinconia, imprimendo sempre quel suo stile onirico e visionario che oramai tutti conosciamo. Il Sabaudia Studios, nella sua terza serata, ha voluto ricordarlo con la proiezione di “Amarcord” del 1973, senza dubbio l’emblema di un certo modo di fare cinema e tra i film più apprezzati di sempre, vincitore tra gli altri del Premio Oscar come miglior film straniero. L’apertura della serata, però, è stata affidata alla musica, altro elemento distintivo dei suoi capolavori, con un omaggio del tutto coinvolgente che ha lasciato al jazz di Giovanni Tommaso, l’onere e l’onore di ricordare la sua arte e alcune tra le sue migliori scene di sempre. Accanto al maestro Tommaso, fulcro del concerto promosso nell’ambito della rassegna “I suoni del Lago… oltre il Giardino” diretta dal Maestro Piero Cardarelli, Gabriele Mirabassi (al clarinetto) e Simone Zanchini (alla fisarmonica).
Ad inizio serata, la città di Sabaudia ha voluto premiare con l’ormai celebre “Duna d’Oro”, la Cineteca di Bologna per il delicato compito di conservazione e restauro dei grandi capolavori del cinema italiano, che in questo modo possono appartenere a tutti e arrivare sino alle generazioni future nella loro magnificenza. Il premio è stato affidato alle mani dell’assessore alle Attività Produttive del Comune di Sabaudia, Emanuela Palmisani, presente in rappresentanza dell’Amministrazione comunale.
QUESTA SERA (9 agosto) si torna al presente e all’ultima stagione cinematografica italiana con il film “La mia banda suona il pop”, in proiezione alle ore 22.00. A presentarla al pubblico di Sabaudia Studios, insieme alla conduttrice Matilde Brandi e al direttore artistico della kermesse Max Nardari, il regista Fausto Brizzi, che torna nella città delle dune per raccontare i retroscena della sua ultima fatica cinematografica, che ha visto sul set un parterre di attori di tutti rispetto: Christian De Sica, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Paolo Rossi, Angela Finocchiaro, Giulio Base, Tiberio Timperi e molti altri.
LA TRAMA. Tony, Lucky, Micky e Jerry sono quattro ex componenti del gruppo musicale Popcorn, divenuti molto famosi negli anni ’80 e poi caduti in disgrazia. Tony si è ridotto a fare esibizioni per matrimoni, tra parenti o in cerimonie di dubbio gusto; Lucky è un ipocondriaco proprietario di una ferramenta; Micky è diventata una presentatrice di programmi di cucina con un problema di alcolismo e Jerry fa l’artista di strada nelle piazze di Roma litigando coi gladiatori ai quali fa scappare i turisti. Il loro manager Franco, che vive tra Roma e San Pietroburgo, viene contattato da Olga, donna di fiducia del magnate russo Ivanov, per organizzare una reunion del gruppo per una sola data in occasione del 50esimo compleanno di Ivanov, proprio nella città russa. Inizialmente restii ad accettare l’offerta a causa di frequenti litigi, decidono alla fine di accettare di fare un concerto assieme quando informati del compenso: 50mila euro a testa. Nel frattempo scoprono che Olga sta organizzando un grande colpo per svaligiare il caveau del magnate russo proprio durante la loro esibizione e finiscono per essere coinvolti, dapprima come diversivo, poi come complici.
DOMANI SERA (10 agosto) è la volta di un’altra pellicola della stagione cinematografica 2019/2020, “Brave Ragazze” di Michela Andreozzi, con Serena Rossi, Ilenia Pastorelli, Ambra Angiolini, Luca Argentero, Stefania Sandrelli e Max Tortora, girato in gran parte nella provincia di Latina, tra Gaeta e Fondi. Ospiti della serata, presentata dalla straordinaria Tosca d’Aquino, l’attrice e regista Michela Andreozzi e il produttore Massimiliano Vado.
LA TRAMA. A Gaeta nel 1981 quattro donne disoccupate e frustrate nelle loro aspirazioni provano a cambiare il corso della propria vita. Anna, figlia della portinaia di uno stabile, è sola, con due figli da mantenere e saltuariamente si mantiene facendo pulizie; Maria è religiosissima e vittima di un marito violento; infine le sorelle Chicca e Caterina, la prima lesbica con nel cassetto il sogno di lasciare l’Italia per l’Inghilterra, la seconda che aspira a frequentare l’università a Roma. Col coraggio di chi ha poco da perdere, insieme decidono di svaligiare una banca travestite da uomini: la rapina, su cui è chiamato a indagare il commissario Morandi, dà inizio a un vortice di eventi spericolati destinato a stravolgere il destino delle “brave ragazze”.