• Rischio di perturbazione dei finanziamenti se non si raggiunge in tempo l’accordo sul bilancio a lungo termine
• I deputati chiedono alla Commissione di presentare un piano di emergenza per garantire la continuità dei finanziamenti UE post COVID-19
Secondo i deputati, l’attuale crisi sanitaria richiede un intervento urgente contro il rischio che il prossimo bilancio a lungo termine UE non entri in vigore il 1° gennaio 2021.
Mercoledì, i deputati hanno adottato una risoluzione legislativa in cui si chiede alla Commissione europea di presentare una proposta per un piano d’emergenza del QFP (Quadro Finanziario Pluriennale) entro il 15 giugno 2020.
La risoluzione è stata approvata con 616 voti favorevoli, 29 contrari e 46 astensioni.
Anche se gli attuali massimali di bilancio sarebbero automaticamente estesi qualora l’anno prossimo non ci fosse un nuovo QFP, molti programmi risulterebbero comunque in scadenza alla fine del 2020, ad esempio Erasmus o i programmi di coesione e di ricerca.
L’obiettivo della proposta è quello di fornire una rete di sicurezza per cittadini, regioni, città, agricoltori, università e imprese che beneficiano dei programmi UE ed escludere il rischio che l’attuale QFP e i relativi programmi siano interrotti o estesi in modo disordinato.
Focalizzarsi sulle conseguenze del COVID-19
Secondo i deputati, il piano dovrebbe riorientare temporaneamente le risorse in bilancio per affrontare e mitigare le immediate conseguenze economiche e sociali dell’epidemia COVID-19 e per aiutare la ripresa, aggiungendo flessibilità e finanziamenti, come già fatto con il budget di quest’anno.
Il 17 aprile, il Parlamento europeo ha chiesto un massiccio pacchetto di misure per la ripresa e la ricostruzione che prevede un aumento del QFP. Secondo la risoluzione legislativa approvata oggi, il piano di emergenza fornirebbe una base migliore rispetto a un QFP tardivo o inadeguato alle priorità politiche alla ripresa dell’Unione Europea.
Citazioni
Il correlatore Jan Olbrycht (PPE, PL) ha dichiarato: “La situazione attuale richiede soluzioni straordinarie. Temiamo che il nuovo QFP 2021-2027 non sia pronto in tempo a causa dei gravi ritardi accumulati. Pertanto, esortiamo la Commissione europea a proporre un piano di emergenza per il bilancio del prossimo anno. In tempi di crisi e di instabilità, i beneficiari del bilancio UE dovrebbero avere una visione chiara del prossimo anno. I membri del Parlamento europeo sono alla ricerca di tutte le soluzioni possibili per garantire la stabilità del bilancio dell’UE”.
La correlatrice Margarida Marques (S&D, PT) ha dichiarato: “I cittadini, le imprese e la società civile non capirebbero per quale ragione il 1° gennaio 2021 non ci sia un bilancio dell’UE. Se era già difficile accettarlo prima di questa pandemia, ora è molto più difficile, con il grave impatto del COVID-19 sulle famiglie, le scuole, le imprese e le economie.”
“Chiediamo alla Commissione europea di presentare in tempo una proposta ambiziosa di bilancio UE per i prossimi sette anni, con un Fondo di recupero vincolato che soddisfi le aspettative dei cittadini. La Commissione è già in ritardo nel presentare la sua nuova proposta. Il Consiglio europeo deve raggiungere un accordo e il Parlamento europeo deve dare il suo consenso. Ma non possiamo correre altri rischi. Chiediamo ancora una volta alla Commissione europea di presentare un piano d’emergenza. Questo piano deve essere efficace e fornire una rete di sicurezza per i beneficiari dei programmi UE”, ha aggiunto.
Contesto
Poiché l’attuale bilancio a lungo termine dell’UE termina il 31 dicembre 2020, l’UE ha bisogno di un nuovo orizzonte di pianificazione di bilancio per i prossimi sette anni. La Commissione UE ha presentato le sue proposte per il prossimo QFP 2021-2027 nel maggio 2018 e ha annunciato una nuova proposta, a maggio 2020, per tener conto della crisi sanitaria e delle sue implicazioni. Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione nel novembre 2018 e l’ha riconfermata nell’ottobre 2019. Il Consiglio non è ancora riuscito a trovare un accordo su una posizione comune.
Prossime tappe
La risoluzione legislativa è stata approvata dalla maggioranza dei deputati. Di conseguenza, la Commissione deve presentare una proposta pertinente oppure informare il Parlamento sui motivi di una mancata proposta, ai sensi dell’articolo 225 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Dopo la sua approvazione come Presidente della Commissione da parte del Parlamento nel luglio scorso, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato: “quando quest’Aula, deliberando a maggioranza dei suoi membri, adotta risoluzioni che chiedono alla Commissione di presentare proposte legislative, mi impegno a rispondere con un atto legislativo nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità, di sussidiarietà e del legiferare meglio”.