Fontana Giovanni a Ginevra


In Svizzera, Giovanni Fontana protagonista di un intervento iperformativo al Centro d’arte contemporanea di Ginevra, che è stato presentato mercoledì 23 agosto scorso. Il significativo intervento è inserito nell’ambito di una retrospettiva dedicata ad Henri Chopin, scomparso qualche anno fa.

Il poeta performer, classe 1946, ha sviluppato da più di 40 anni una poesia che combina sintesi sonora, ricorso alle tecnologie dell’immagine, energie dei corpi, lettura. L’intellettuale ha tenuto a specificare che da ragazzo era interessato a tutte le arti e la sua prima esposizione personale, nella città nativa di Frosinone, risale al 1963. In proposito ha chiarito: “ Io amavo molto la musica e come molti ragazzi durante quegli anni, io mi esercitavo alla chitarra in piccole formazioni di jazz e di rock”.

Nel 1968, ha poi creato un laboratorio di teatro, per il quale scriveva dei testi drammatici ed allo stesso tempo partecipava alla creazione della scenografia, componendo della musica. L’esperienza teatrale, a detta dell’artista, è stata decisiva, perché inglobava tutto.

Architetto di formazione, Giovanni Fontana ama definire semplicemente il suo lavoro come «poésie», associando contemporaneamente la poesia e la scrittura.

Nell’anno 1969, il suo amico, il poeta Adriano Spatola ha scritto un libro fondamentale’ Verso la poesia totale’, nel quale lui prefigurava i cammini possibili della poesia.Ho praticato molte forme poetiche- ribadisce Fontana- concrete, visive, sonore e mi sono sempre considerato come un poeta. Ho sempre difeso il concetto d’avanguardia ed il suo campo d’azione -al quale io sono fiero di appartenere. Credo che noi dobbiamo sempre liberarci delle convenzioni, delle tradizioni, delle norme utilizzate senza intelligenza e senza spirito critico. Occorre rivolgerci allo spirito in quanto la parola «poesia» viene dal termine greco poiein, che significa «fare». Dunque, noi abbiamo a che fare utilizzando tutto quello che abbiamo a disposizione al momento della composizione”. – E sul futuro dei protagonisti di questo ambito culturale così si esprime: “Oggi, ci sono molti poeti interessanti sulla scena internazionale, – soprattutto in Francia, in Spagna, negli Stati-Uniti. Malauguratamente mi sembra che non ci siano molti giovani, di meno in Italia”.

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