L’estate di Santa Cecilia all’Auditorium presenta Ezio Bosso, non ancora trentaseienne, esplosivo direttore-pianista-compositore-divulgatore, ex enfant prodige, amico ed erede (anche morale) di Claudio Abbado, curriculum degno di un affermato sessantenne compresso in pochi anni (vedi la nota biografica fornita da Santa Cecilia). Il giovane torinese è nella cavea all’aperto mercoledì 12 luglio alle 21, nell’ambito della rassegna Luglio suona bene. Ma il 10 e 11 luglio le prove sono aperte al pubblico in possesso di biglietto.
Bosso torna a impugnare la bacchetta a Roma dopo sette anni di quasi esclusivo impegno pianistico. E’ dunque l’occasione per riascoltare le doti di Bosso direttore, qualità che gli hanno guadagnato lusinghiere note critiche e standing ovation in platea: calore di suono, esplorazione in profondità degli spartiti e al tempo stesso nitore, precisione, chiarezza di linee, tempi controllatissimi. Un mix italo-mitteleuropeo che ha felicemente sorpreso gli ascoltatori di Lugano come di Venezia, di Londra come di Sydney e Buenos Aires.
Il programma del concerto, com’è costume di Bosso, è stato co-deciso con l’orchestra. Un gesto che si comprende bene anche alla luce dello speciale rapporto intercorrente tra il direttore e la sinfonica di Santa Cecilia, con la quale il torinese ha condiviso lunghe e feconde tappe della propria carriera. Il pezzo forte è la Settima Sinfonia di Beethoven, prediletta da Bosso, preceduta da tre brani in cui il nostro compare nella doppia veste di direttore e solista: l’aereo Concerto n. 5 in fa minore BWV 1056 di Bach (quello con il sublime Largo centrale in la bemolle) e due sue composizioni per pianoforte e archi, Split e Rain in your black eyes.
Le prove aperte: come accennato, chi ha il biglietto per il concerto può assistervi i due giorni precedenti, lunedì 10 e martedì 11. Gli orari delle prove: 10 – 13 e 14.30 – 17.30. Al termine, incontro con il pubblico nella libreria Notebook dell’Auditorium.