Voluta da Benito Mussolini per aggiungere l’arma del cinematografo all’arsenale della propaganda del regime impegnato allora nell’affermazione dell’identità nazionale attraverso la politica dell’autarchia – l’Istituto Luce troverà qui la propria sede naturale pochi mesi dopo – Cinecittà divenne dopo la guerra la culla della rinascita per il cinema italiano e per il Paese raccontato da quell’arte che in quegli anni si affermerà come idioma internazionale grazie al Neorealismo prima e a diverse generazioni di grandi autori e grandi artigiani, tecnici e maestranze poi. In meno di dieci anni gli stabilimenti di Via Tuscolana meriteranno l’appellativo di “Hollywood sul Tevere”, meta delle grandi produzioni americane da “Quo Vadis?” a “Cleopatra”, a “Ben Hur” e dei suoi divi che faranno di Roma e dell’Italia del “Boom”, la capitale mondiale della “dolce vita”. In questa galleria fotografica ripercorriamo 80 anni di storia di questa istituzione capace di produrre oltre 3000 pellicole e conquistare ben 47 premi Oscar.
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