
La città viene inaugurata alla presenza di circa 20.000 persone. Questa volta tocca ai Sovrani il compito di patrocinare la cerimonia, che è accuratamente programmata in tutti i dettagli.
L’arrivo del Re e della Regina è prevista per le 14,30 al Ponte sull’Astura (Ferriere di Conca) dove si trovano ad attenderli Starace, Ronnoni, Buffarini, Le Pera e Cencelli con due macchine.

Alle 15,30 il Re passa in rivista le truppe e procede all’apertura della porta del Municipio con una chiave “artistica” in oro appositamente
forgiata e recante l’intestazione dell’ONC.
Le loro Maestà si affacciano poi al balcone e quindi, in ascensore, salgono sulla Torre per l’innalzamento della bandiera.
Alle 15,50 il Vescovo di Terracina S.E. Navarra benedice dal balcone, alla presenza dei Sovrani, il labaro comunale e quindi il Re consegna agli Enti e Organizzazioni che hanno presieduto alla costruzione della città bandiera e gagliardetti.
Dopo i brevi discorsi del Vescovo e di Cencelli, i Sovrani visitano i locali del Comune “ossequiati dagli invitati che sono ammessi al seguito” e quindi assistono alla sfilata delle Organizzazioni.

Alle 16,15 visita alla Sede del Fascio e alla Casa del Combattente e quindi, in auto, all’ospedale, la caserma dei RR.CC., le Poste, la caserma della Milizia e la direzione dell’Azienda Agraria “dove saranno radunati per il saluto, tutti i funzionari dell’Opera Nazionale Combattenti disposti fuori del fabbricato e sotto la terrazza”.
Salutate poi le organizzazioni schierate sul viale Carlo Alberto, il Re e la Regina proseguono per la visita degli altri centri della bonifica, verso Borgo Pasubio, Borgo Carso e sulla via Appia dove prendono commiato alle 17,35 dal Podestà Cencelli.