Balneari: Sib, no alle aste per le imprese

“La giornata di protesta del 3 agosto non è vincolata alla predisposizione del decreto legge sulle concessioni demaniali disposto dalla legge Comunitaria 2010, bensì alla mancata risposta del Governo alla richiesta della categoria che rimane quella di ottenere l’esclusione delle imprese balneari dalle evidenze pubbliche così come previsto dalla direttiva comunitaria e quindi no alle aste”. Questa la risposta di Graziano Giannessivicepresidente vicario del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari – FIPE Confcommercio a seguito delle dichiarazioni del ministro del Turismo Piero Gnudi in occasione del ‘question time’ alla Camera.

Questo obiettivo - che il Sindacato continua a ribadire - può essere raggiunto attraverso l’applicazione della Direttiva Bolkestein che vincola l’esonero dalla Direttiva Servizi in presenza di disponibilità del patrimonio e di interessi generali. Sulla disponibilità del patrimonio possiamo affermare che ad oggi solo il 25% dei litorali italiani è affidato in concessione pertanto restano più di 5.000 km di costa a disposizione dei cittadini italiani ed europei che intendono avviare una azienda balneare. In ordine all’interesse generale, invece, gli attuali concessionari sono fiduciari dello Stato in quanto all’interno delle proprie imprese garantiscono l’ordine pubblico, l’assistenza a mare, il controllo e la difesa dell’ecosistema marino, il primo soccorso ecc. ecc.  e quindi servizi sociali a favore della collettività. Per quanto riguarda le assicurazioni del ministro in merito al decreto delega ed alla concertazione tra i ministeri competenti, è facile dedurre che si vuole far trovare la categoria – ma anche Regioni, Province e Comuni – di fronte al fatto compiuto anziché renderli partecipi e propositivi nei momenti preparatori della riforma sulle concessioni. “Confermiamo la chiusura degli ombrelloni – conclude Giannessi – a testimonianza della nostra insoddisfazione in ordine al mancato rispetto da parte del Governo degli impegni assunti nel corso dell’unico incontro, svoltosi oltre 4 mesi fa, concernenti l’intervento del ministro Moavero Milanesi a Bruxelles in tema di deroga e, non meno importante, la convocazione di un tavolo di confronto con la categoria sulle numerose problematiche che rendono sempre più gravosa la gestione delle imprese: dalla ridefinizione dei canoni demaniali all’IMU, fino all’IVA con aliquota doppia rispetto alle altre imprese turistiche. Vogliamo definire un programma in grado di rispondere anche all’attuale crisi economica che sta colpendo il nostro Paese, litorali compresi, con una diminuzione dei consumi in spiaggia che nelle prime settimane della stagione estiva si è attestata intorno al 30%”.

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Balneari: SIB, il 17 luglio riunione nazionale di tutte le sigle sindacali

La prossima settimana sarà reso noto il calendario delle azioni di protesta su tutte le spiagge d’Italia.

“A partire dalla prossima settimana possiamo già prevedere un ulteriore aumento delle temperature, ma solo sui litorali italiani. Martedì 17 luglio, infatti, porteremo a Roma una serie di infuocate proposte alla riunione nazionale tra tutte le sigle sindacali degli imprenditori balneari” – ha affermato oggi Graziano Giannessi vicepresidente vicario del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari – al termine della giunta di presidenza.

SIB – Confcommercio, FIBA – Confesercenti, ASSOBALNEARI ITALIA – Confindustria e Balneatori – CNA, infatti, intendono definire un progetto nazionale condiviso che verrà reso operativo su tutti i litorali italiani al fine di convincere il governo ad un confronto con le categorie interessate in ogni momento che verrà speso per predisporre qualsiasi provvedimento legislativo attinente la riforma delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo.

“I 30.000 stabilimenti balneari italiani con 1.000.000 di addetti del comparto si stanno mobilitando per varare il calendario di manifestazioni per questa estate in spiaggia – conclude Giannessi – se non avremo risposte soddisfacenti, poi, siamo pronti a continuare anche nei mesi invernali nelle piazze delle grandi città”.

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